Cenni storici
La Belly Dance, in lingua originale Raqs Sharqi e in italiano Danza del Ventre o Danza Orientale, è un’arte antica, le cui origini pare risalgano ai culti religiosi della “Madre Terra”, praticati nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia.
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Si narra che essa venisse usata per propiziare la fertilità e celebrare il parto e che fosse un elemento essenziale nelle festività agricole per chiedere agli dei buoni esiti nel raccolto.
Nei secoli è stata tramandata e reinventata, diventando patrimonio etnico delle popolazioni del Medio-Oriente: viene ballata in Egitto, Tunisia, Marocco, Algeria, Siria,… fino in Turchia e addirittura in parte della Grecia.
L’Occidente la scoprì nell’Ottocento, grazie a viaggiatori francesi orientalisti, che ne fecero il simbolo di una sensualità orientale da sogno.
Con l’avvento del cinema essa fu trasformata in una forma di spettacolo. La Danza del Ventre era stata da sempre vissuta come un momento di confronto e di aggregazione intimo. Solo in un secondo momento è diventata anche una forma di esibizione e d‘ intrattenimento.
Oggi è stata ampiamente rivalutata come un’ attività psico-fisica dagli elevati contenuti terapeutici. Le danzatrici sono coinvolte in un’attività fisica non aggressiva, basata su frequenze cardiache basse e su movimenti dolci e sinuosi, ma insieme vigorosi. Al tempo stesso si trovano a vivere un’esperienza psicologica molto intensa, in cui trova spazio sia l’auto-riflessione e la riscoperta individuale, sia la relazione e la condivisione con un gruppo.